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Chi sono

Chi sono

Ciao, eccoti in Reazioni a Parole!

 

“Ricordo di essere in piedi su un muretto nel giardino di casa e, all’improvviso, tutto si è fermato. Non sentivo più i miei respiri, i miei battiti, i suoni ed i rumori che mi circondavano, seppur minimi. Con lo sguardo fisso sulla strada deserta, avevo la sensazione di vivere già nel passato, in un racconto o forse, meglio, in una vecchia fotografia addirittura sbiadita. Ed è stato lì, proprio in quel momento che, come se la fotografia fosse stata scossa, da una condizione di quasi assopimento mi risvegliai confusa ma piena di energie colta da chissà quale illuminazione”.

In realtà, ero solo caduta da quel muretto.

Sono Alessia, abito in provincia di Brescia e soffro di attacchi di panico.

Se dovessi parlare di me, vi racconterei proprio della fortuna che ho di trovarmi, in quei momenti fatti di connessioni mentali folli e spaiate, in un vortice di paure irrazionali e frenetiche che fanno a gara a chi sa rubarti il fiato per primo. La paura di aver paura ti violenta internamente: essa ti accompagna razionalmente verso la perdita di controllo, la pura follia, fino all’oblio. Ed improvvisamente vedi quella persona che eri prima, lontana ed irraggiungibile. Talmente lontana che la sua figura ti fa invidia. Tu ora nel buio, e lei, quel tuo io orgoglioso e forte, si trova ora ad una distanza, per te, senza proporzioni. Sei matrice delle tue stesse paure, che conoscendoti, sanno dove colpire fino a farti sperimentare e vivere una delle sensazioni più temute dal genere umano: la morte. Vuoi uscirne ma non trovi la via, lotti e sei stremato ma tra la perdita di energie per il desiderio di riprendere te stesso, la mente talvolta cede alle lusinghe di quella condizione e ne fa desiderare la sua avvenuta pensando che quel vortice di perpetrata violenza mentale finisca. La paura della morte risvegliata da eventi a noi esterni, che sono traumatici in quanto percepiti e raccontati come tali, è una costante nel pensiero umano che ancora rimane un tabù nella società occidentale.

Non chiamatemi scrittrice, sono solo la curatrice ed ideatrice di questo progetto che, oltre ogni immaginazione, ha raccolto le emotività dell’Italia intera durante lo scoppio della pandemia da Covid-19. Le emozioni, paure e speranze di un paese terrorizzato ma in piena solidarietà sono diventate parte di un progetto nazionale ed europeo che diventerà un libro che tutti noi dovremmo avere sugli scaffali della nostra libreria di casa oltre a quelli della nostra memoria. Vi sono più di centocinquanta voci che si raccontano e si sono prestate a testimoniare il proprio vissuto rispecchiandosi gli uni negli altri pur non conoscendosi e abitando a kilometri di distanza.

Non sono una scrittrice né una giornalista, organizzo eventi scientifici e lavoro a contatto con scienziati presso l’UE ma ho una formazione fortemente umanistica, facilitatrice di laboratorio in Medicina Narrativa e aspirante facilitatrice di Scrittura Terapeutica, amo ogni percorso in cui apprendo emozioni e sensazioni, scrivo da sempre e credo che, talvolta, avere la consapevolezza di non sapere sia il primo accesso alla meraviglia.

 

 

Ho detto poco di me, ma quanto basta a giustificare l’essenza di questa esperienza che, nella sua piena libertà, si esprime sulla base di un concetto semplice:

“Non temete i momenti difficili, il meglio viene da lì”
(Cit. R.L. Montalcini)

Alessia