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Il Progetto

Il Progetto

Il Progetto di

Reazioni a Parole

L’Europa, Italia e coronavirus. Gli Italiani e la quarantena. Questo è il progetto che ha bussato alle porte delle case degli italiani, li ha  ascoltati e accolto tutte le loro voci per costituire una memoria storica collettiva. A più di cento mani scriveremo un libro ed il ricavato andrà alla ricerca per la sindrome da post terapia intensiva.

(*Testo originale scritto ad aprile 2020. Il progetto è chiuso, salvo particolari eccezioni, ma si prosegue nella realizzazione)

 

Premessa

Reazioni a Parole è un istinto, un sussulto al cuore, un mancamento, una vertigine. È una epifania. Esso si configura come una di quelle cose che noi, esseri umani, facciamo fatica a menzionare perché si tratta di istinti primordiali di cui il nostro cervello si è dimenticato. Alcuni tra questi sono la paura, il panico, l’ansia che, in uno stato di latenza, rimangono lì per anni, o anche per una vita intera, finché vengono sedati da traumi – rotture biografiche-. La reazione è quella di voler fuggire dalla minaccia del pericolo che per noi è imminente. Queste sensazioni, anche di terrore, possono essere indotte da eventi esterni e percepiti come traumatici provocando reazioni le più svariate. Anche la follia. Una delle cure affiancate ad un percorso di psicoterapia, con o senza medicinali, è la scrittura terapeutica alla base di tutte le testimonianze raccolte.

 

Di cosa si tratta 

Esso nasce da uno di quei sopra menzionati istinti primordiali risvegliati: il panico, sensazione ormai diffusa in tutta Italia, se non in tutto il mondo, da sempre ma ora più che mai.

Il Progetto nasce dalla volontà di reagire a questa ondata di negatività che ci ha condizionati per primi.  Eravamo impreparati, eppure stiamo combattendo, seppur non con armi pari ma con lo stesso codice imposto da Covid-19. Tu che lotta stai affrontando? Qui la puoi raccontare e far rientrare così il tuo nome tra i testimoni di questo periodo storico senza precedenti. Sfruttando le tecniche della scrittura come forma di terapia alla cura del Sè, Reazioni a Parole si propone di raccogliere testimonianze scritte

provenienti dall’intero territorio nazionale oltrepassando ogni casa senza confini regionali ed ordinanze ministeriali.

L’opportunità è gratuita e aperta a tutti;  in forma libera potrai scrivere ciò che senti, come in flusso di coscienza (flow of consciousness) e affiancare la tua testimonianza a quella di centinaia di persone che stanno affrontando Covid:  da casa, i TG, dalle corsie degli ospedali, negozi e botteghe, banche, dalle strade per i vari controlli, supermercati e dagli uffici della pubblica amministrazione.

Non sarai sola/o in questo percorso ma riceverai istruzioni e consigli via mail dopo la tua iscrizione nel form sotto.

In breve,  si tratta di scrivere una breve pagina della propria quarantena: come la stai vivendo? Cosa ti aspetti dalla fase due? Quali sono i tuoi pensieri che hanno tormentato questo nostro periodo di isolamento? Quali gli sfoghi che vorresti far conoscere, le delusioni per i vari, ormai riconosciuti D.P.C.M. in virtù magari della tua categoria professionale. Cosa pensi quando senti parlare di “nuova normalità”?

 

Lo scopo

“Un patrimonio storico da preservare. Questa è un’opera di pacificazione” Mons. Pierantonio Tremolada

Reazioni a Parole, il suo nome già evoca una azione verso (e contro qualcosa), la prima verso noi stessi. Non reagire ma agire-da-re. Essere parte attiva di questa pandemia accogliendo le nostre emozioni con l’obiettivo finale di trasmutarle in ulteriori azioni positive e utili per il nostro futuro: la ricerca scientifica nell’ambito della sindrome da post terapia intensiva per pazienti che sopravvivono alla malattia critica.

Il progetto si potrebbe caratterizzare come una proposta di percorso di scrittura terapeutica espressiva, utile proprio nei momenti di maggior stress  sia per aumentare la propria capacità di resilienza partendo da noi stessi, dalle nostre forze interiori e dalle nostre capacità di introspezione.

L’ambizione è quella, quindi, di poter raccogliere pensieri, riflessioni, sfoghi, disperazioni, emozioni, speranze e racconti di giornate di quarantena apparentemente comuni in un libro di memoria storica collettiva. Farci ascoltare e raccontare ciò che ora stiamo vivendo non solo per poter ricordare chi eravamo ma per rinascere in una veste nuova.

Per sostenere l’ambizione missione del Centro di Ricerca Universitario “Alessandra Bono” sull’outcome a lungo termine nei pazienti che sopravvivono alla malattia critica, ente scelto per le donazioni, dobbiamo arrivare assieme alla pubblicazione e stampa del libro che raccoglierà tutti gli scritti ricevuti.

Reazioni a Parole ha già raggiunto ogni regione d’Italia e oltre fino al Perù e da progetto vuole elevarsi a libro, prova scritta da sottoporre alla Storia. Sarà un libro scritto a più di cento mani e, forse, recitato con note più alte e più basse in qualche teatro da ricercare.

Le nostre emozioni e paure a favore di noi stessi, delle generazioni future, in memoria dei nostri cari e a favore della ricerca scientifica. Un modo comune, forte e meraviglioso in questo tempo di pausa dalla vita, per ripartire.

 

Chi e come partecipare

Tutti. Qui tutti devono sentirsi accolti. La scrittura non esclude nessuno ed è parte di noi da sempre.

Tutti abbiamo qualcosa da dire, nel qui ed ora si apre la tua occasione! Il tuo nome (garantendo la privacy) farà parte di questo Progetto e del futuro manoscritto da pubblicare.

Sarai seguito passo per passo.

Qui è il posto giusto per tutte quelle persone che credono di non aver nulla da dire pensando che la loro vita non sia interessante, timorosi di non  saper scrivere. La scrittura terapeutica ci appartiene da sempre e non giudica, valorizza e non pone attenzione alla punteggiatura, errori o  sintassi.

Non solo si possono affermare degli effetti positivi della scrittura terapeutica sul sistema immunitario ma l’effetto che questa condivisione porterà sarà una sorpresa accorgendoci che, soprattutto, ai piedi di Covid non siamo molto diversi l’uno dell’altro.  Dai balconi piuttosto che da una corsia di ospedale o da uno schermo, ci siamo riscoperti forse un pò più italiani, un pò più uniti, più umani.

Iscrivendoti a questo sito,  riceverai alcune specifiche tecniche e consigli da seguire ma ricorda: questo è un progetto gratuito che potrebbe fare la differenza ed è alla portata di tutti.

Aiutami a sostenerlo con le condivisioni social o il passaparola.

 

Scadenza

Non c’è una vera e propria scadenza. Anche dopo la quarantena 2020 potremo raccontare della “nuova normalità e dei nostri vissuti.

Sarà mia premura inviarti una mail per tenerti aggiornato circa il numero significativo di elaborati ricevuti, ogni testimone riceverà le news più importanti via mail.

Gli aggiornamenti verranno tutti postati su Facebook alla pagina @reazioniaparole e dal profilo instagram

Specifico che Reazioni a Parole non è un progetto di una associazione o di organizzazione no profit. Il ricavato di questo immenso lavoro che coinvolge tutti a diversi livelli andrà solo alla ricerca, appunto a chi lavora per noi, per il bene comune.

Certo è molto difficile: non ho finanziamenti, associazioni né ho chiesto sponsor.

Ciò che Reazioni a Parole chiede è solo di essere creduto.

Come te ho ancora la forza di credere in ciò che siamo ed è questo che forse distingue il Progetto da altri simili: la sua immensa difficoltà nell’essere creduto come possibile.

 

Tu, quanto ci credi?

Io credo che se sei giunto e sei giunta a questo progetto non sia per caso. Anche tu, ovunque ti trovi, hai vissuto qualcosa per cui vale la pena scrivere e raccontare.

Aiutami a realizzare questo percorso comune,

GRAZIE A TE, IO ESISTO.